Da "MONK IN FRANCE" - Thelonius Monk -
MONK IN FRANCIA
"Non ho nulla da dichiarare se non il mio genio," disse Oscar Wilde alla dogana mentre stava entrando negli Stati Uniti. Thelonius Monk sarebbe stato esatto e appropriato se avesse ripetuto queste parole quando arrivò in Francia. A Parigi la richiesta di biglietti rese necessari due concerti, per agevolare la sovrabbondanza di spettatori. Monk suda parecchio quando si esibisce, e dopo il concerto corre velocemente in albergo per cambiarsi. Alcune macchine truccate di francesi delusi che volevano dare un'ultima occhiata al loro eroe, iniziarono a seguire la sua macchina in una pazza corsa per le strade di Parigi. La fermata successiva era per un invito in casa di un ricco parigino, che dava una festa in suo onore. Naturalmente c'era un pianoforte, e gli fu chiesto di suonare. Egli si sedette, le mani erano pronte sui tasti quando improvvisamente sua moglie Nellie udì un debole click. Improvvisamente si alzò in piedi di scatto e sussurrò qualcosa. Lui le fece un cenno quindi si sedette immobile. La signora Monk si spostò verso il padrone di casa e gli disse: "Thelonius è vincolato da un contratto esclusivo." "Je ne comprendere" gli rispose lui. Nellie proseguì: "spero che lei non abbia intenzione di registrarlo" "Juste pour un souvenir" le rispose l'uomo sorridendo. Il registratore, che fu in seguito spento, venne nascosto come se si fosse trattato di un'importante capsula spaziale. Nellie si assicurò che fosse stato spento e promise all'uomo come ricordo, un album di Monk. E' proprio un ragazzo fortunato se ne possiede uno.
Due parole a proposito del collage. Esso cerca di raccogliere le cose più vicine alla vita di Monk. La sua passione per i cappelli variopinti, amici che si sono uniti a lui nella professione, coloro che non hanno mai esitato a credere nel suo talento. In un'occasione gli fu chiesto perché suona degli accordi così strani, e lui rispose: "Ora gli accordi semplici non sono così facili da trovare". Nella figura in alto a sinistra si può notare come in quel momento stava godendosela suonando uno strano accordo. Non posso spudoratamente trattenermi dall'includere un poster a porte aperte. Quelle erano sessions che sponsorizzai quando direttamente assistei alla consacrata incorporazione di Monk, che al tempo voleva raggiungere il palco in anticipo e suonare ossessivamente un pezzo sino a stravolgerlo. Nel rammentare le sue pose, l'artista Boris Chaliapin che disegnò la copertina della rivista Time, in una trasmissione televisiva parlò di Monk con molto affetto . Lo dipinse come una persona molto interessante, anche se con difficoltà riuscì a non farlo addormentare. Nessuna biografia illustrata potrebbe essere completa senza qualche fotografia del suo sedere. Questo espressivo sedere che rifiuta di nascondersi.
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Bob Reisner